Alcuni popoli antichi erano convinti che i diamanti fossero le “lacrime degli Dei”, altri schegge di stelle cadenti. Non solo: in Grecia vi era la credenza che perfino le frecce di Eros (Dio dell’amore e del desiderio sessuale) fossero fabbricate con i diamanti e, sempre a questo proposito, è interessante scoprire che l’etimologia della parola “diamante” deriva proprio dal greco adamas (“invincibile”), perché la sua superficie non si può, né si deve scalfire. Gli Indù lo definivano “frammento di eternità”, in India invece lo relegavano a una sorta di amuleto porta-fortuna a uso terapeutico. Caprioli 1960 rispecchia le leggende mitiche e le tradizioni popolari, realizzando delle collane tempestate di diamanti che sono un inno all'amore per i gioielli e per la loro storia millenaria.