Diamante Caprioli

La genesi del diamante: dalle origini a oggi

Si tratta di uno dei materiali più resistenti che esistano: la sua formazione avviene nelle profondità della terra, più precisamente nel mantello terrestre, dove le rocce fuse compiono movimenti convettivi lenti e perenni. Se soggetto a un’alta temperatura e a una forte pressione, a cristallizzarsi sotto forma di diamante è proprio il carbonio, la cui formula chimica è indicata con la lettera C, esattamente come la C identificativa di Caprioli 1960. E che cos’è un diamante se non una “struttura cristallografica perfetta” in natura? La sua bellezza è dovuta a una particolarità legata agli atomi, che si trovano tutti alla stessa distanza tra loro.

Caratteristiche del diamante

Durezza

Conducibilità termica

Resistività elettrica

Le tre caratteristiche principali del diamante sono:
Durezza: Altissima;
Conducibilità termica: Alta;
Conducibilità elettrica: Nulla (non a caso è considerato “isolante elettrico”).
Esso viene riconosciuto per la prima volta in India, anche se attualmente gli estrattori principali di diamanti sono la Repubblica Democratica del Congo e il Sudafrica.

L’estrazione nella sua forma grezza avviene seguendo due schemi precisi:

  • In miniere originatesi dalla risalita in superficie delle rocce del mantello attraverso i camini kimberlitici (giacitura primaria);
  • Sulle rive dei fiumi (giacitura secondaria).

Successivamente, una volta lavorato e tagliato, il diamante arriva a perdere circa il 60% del suo peso originale.
Ad attestare il valore di un diamante vengono presi in esame quattro fattori, definiti le “4 C”.

Curiosità sulla fluorescenza dei diamanti

Un quinto elemento aggiuntivo è la fluorescenza, ovvero la reazione assolutamente casuale che un diamante ha quando una lampada UV con un’onda di 365 nm lo illumina (la reazione stessa può essere nulla, lieve, media oppure forte; per un risultato ottimale, sono consigliabili i diamanti che hanno le prime due reazioni, o il rischio è che essi risultino troppo plastici e “finti” se esposti alla luce).
Le nostre pietre sono già state selezionate per non avere una fluorescenza forte.
Quando si acquista un gioiello diamantato è necessario affidarsi a un passaporto che ne attesti la reale provenienza ed ecco perché Caprioli 1960 garantisce una certificazione IGI per ogni creazione, di qualunque accessorio si tratti.

Curiosità sulla caratura del diamante

Caprioli 1960 desidera scardinare qualche falso mito: carato e valore non vanno di pari passo.
Carat è l’espressione del peso della pietra e il punto è la centesima parte del carato. Essendo il taglio legato a proporzioni predefinite, esiste una corrispondenza biunivoca tra la caratura del diamante e le sue dimensioni. Tuttavia, la caratura non è in alcun modo indicazione di qualità. Ad esempio, si possono avere diamanti da 0,10 carati excellent di taglio, puri e di colore altissimo.

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